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L’utilizzo del sistema dei neuroni specchio nella  psicoterapia.

La Self Mirroring Therapy (SMT) è una metodologia che applicata ai modelli di psicoterapia già esistenti e convalidati ne potenzia l’efficacia. Essa si basa  sulle recenti scoperte neurofisiologiche sul sistema dei neuroni specchio.

La SMT, attraverso una specifica procedura di videoregistrazione del volto del paziente, permette di “sfruttare” verso se stessi quei meccanismi di risonanza empatica, mediati appunto dal sistema dei neuroni specchio, che normalmente utilizziamo per comprendere in modo  automatico e inconscio le intenzioni e gli stati emotivi degli altri.

Numerosi studi di neuroimaging dimostrano che è proprio durante l’osservazione del proprio volto che si ottiene la massima attivazione del sistema dei neuroni specchio, poiché  solo in questo caso si viene a creare una perfetta corrispondenza tra il volto dell’osservatore e dell’osservato. Il paziente, guardandosi come se fosse un “personaggio” di un film, è in grado di riconoscere le proprie emozioni non tramite le capacità autoriflessive e introspettive, ma attraverso la visione della propria espressione mimico-facciale.

Più in generale l’osservarsi dall’esterno facilita la riflessione sui propri stati mentali (pensieri, emozioni) incrementando così le proprie capacità metacognitive.

Con la SMT, quindi, il principale fattore di riconoscimento delle proprie emozioni e quindi di cambiamento diventa la visione di se stessi. Quando osserviamo in un altro individuo un’espressione emotiva, si attivano in noi gli stessi circuiti motori, viscero-motori ed affettivi che sono coinvolti quando noi stessi produciamo quella stessa espressione emotiva. La SMT fa sì che il paziente usi  questo meccanismo innato (definito da Vittorio Gallese “simulazione incarnata”) per comprendere in modo più profondo le proprie emozioni, le proprie convinzioni e più in generale il proprio modo di funzionare.

Durante l’osservazione del proprio volto “sofferente” il paziente, grazie alla massima attivazione del sistema dei neuroni specchio, sperimenta stati emotivi di compassione, accudimento e di “perdono” verso di sè. Tutto ciò, concretamente, gli consente di entrare in sintonia emotiva e di migliorare il rapporto con quel “personaggio” che osserva nel video e quindi, in ultima analisi, di raggiungere, in tempi relativamente brevi, un maggior livello di benessere psichico.

 

 

BIBLIOGRAFIA

P. Vinai, M. Speciale ( 2013) “Il colloquio nella Video-Based cognitive Therapy” in G. Ruggiero, S.Sassaroli ” Il colloquio in psicoterapia cognitiva” Raffaello Cortina, Milano

M.Speciale, F.Tonello, P.Vinai (2014) “Incontro tra Tecnologia e Psicologia: esperienze italiane” in A. Cantagallo “Teleriabilitazione ed ausili: la tecnologia in aiuto delle persone con disturbi neuropsicologici” Franco Angeli, Milano

P. Vinai, M. Speciale, L.Vinai, C. Bruno, P. Vinai, M. Ambrosecchia, M. Ardizzi, G.M. Ruggiero, V. Gallese (2014). “Implementing the ABC framework of the Rational Emotive Behavior Therapy through the Self Mirroring technique: clinical implications and neurophysiological background”. Journal of Rational-Emotive & Cognitive-Behavior Therapy.

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